Il 13 Novembre si festeggia la giornata mondiale della gentilezza e, come tutte le giornate mondiali o internazionali, non portano nessun impatto sostanziale alle nostre vite. La loro importanza, tuttavia, è di darci l’occasione per riflettere su tematiche più o meno (o per niente) importanti.
La gentilezza è un “virus buono” che sta entrando sempre di più nei vari aspetti della nostra vita, anche nel rapporto con i nostri cani. In particolare, l’ambito dell’educazione cinofila con metodo gentile, che sta prendendo sempre più piede negli ultimi anni, è un mezzo eccezionale per permettere alla compagnia del nostro animale domestico di imparare importanti lezioni di vita. Osservandoli, potremmo davvero imparare da loro tanti comportamenti per essere migliori ogni giorno.
Ecco qui 5 cose che gli animali domestici potrebbero insegnarci:
- La coerenza: i cani in particolare hanno bisogno di regole precise e che siano rispettate da entrambe le parti in modo sempre coerente; quando questo non avviene, si generano nell’animale problemi di ansia, frustrazione, fino anche a tentativi di scalare la gerarchia sociale del branco con atteggiamenti aggressivi in base al carattere e indole del cane.
- La costanza: esercitare la gentilezza nell’educazione del proprio cane è un allenamento eccezionale in primis per sé stessi, oltre che consolidare sempre di più il rapporto affettivo e di comunicazione con lui/lei.
- Comunicazione gentile tramite ricompensa: ormai anche in pedagogia si trovano numerosi studi che dimostrano quanto un approccio di questo tipo predisponga molto di più l’altra parte all’ascolto ed all’apprendimento rispetto al caso di metodi punitivi. Stessa cosa anche con i cani, ma attenzione alla ricompensa! Intendiamo con ricompensa non solo il classico biscottino (attenzione alla qualità e, soprattutto, alla quantità!), ma anche una carezza, una manifestazione verbale, uno sguardo.
- Vivere il momento: numerosi studi hanno dimostrato che, per natura, gli animali vivono il tempo presente. Per loro, non esistono rimpianti relativi a quanto è stato e neppure l’ansia da prestazione nei confronti del futuro. Si lasciano influenzare solo dal momento attuale. Bello, vero? Riflessione aggiuntiva: in fatto di educazione cinofila, la tempistica di intervento gioca un ruolo essenziale!
- Festeggiare ogni momento: i cani letteralmente saltano di gioia ogni volta che sono felici per qualcosa, specialmente in occasioni che coinvolgono il proprio branco o il proprio riferimento in esso. Noi, invece, siamo spesso talmente travolti dalle nostre vite frenetiche, che ci dimentichiamo di essere felici per le cose belle nelle quali inciampiamo nella nostra quotidianità, anche piccole.
Punto bonus: la civiltà. Passeggiare con il proprio cane sempre al guinzaglio (non vale il “tanto il mio cane è buono” dato che non si può mai sapere invece come sia il cane che si può incontrare dall’altra parte, o l’animale selvatico in ambiente aperto extraurbano) e raccogliere le sue deiezioni (no, non concimano né le aiuole né tantomeno l’asfalto, sono sempre e solo indecorose e antigieniche) sono comportamenti totalmente in carico al conduttore del cane e che dovrebbe sempre perseguire a prescindere, soprattutto in un contesto cittadino. Inoltre, ormai è anche risaputo che siano condotte previste dalla norma di legge.
Quante cose significa gentilezza!! E per voi cosa significa “gentilezza”?